Ecomafia, fatturato 2014 pari a 22 miliardi di euro

Nel 2014 il fatturato dell´ecomafia ha toccato i 22 miliardi, 7 in più del 2013 e valore massimo dal 2007. Nel dettaglio, lo scorso anno si è chiuso con 29.293 reati ambientali accertati, quasi 80 al giorno, poco meno di 4 ogni ora.  

 

Il pesante bilancio è contenuto nel rapporto di Legambiente "Ecomafia 2015”, presentato ieri a Roma alla presenza, tra gli altri, del Ministro della Giustizia Andrea Orlando e del capo della Procura nazionale antimafia Franco Roberti. 

 

Dalle archeomafie alla gestione illegale dei rifiuti, dall´inquinamento ambientale al settore agroalimentare, il fatturato si è costruito su una molteplicità di condotte criminali. Sono stati 8.751 i sequestri operati dalle forze dell´ordine, e 29.332 le persone denunciate. In questo quadro, più della metà delle infrazioni complessive sono state accertate nelle regioni meridionali (Campania, Calabria, Puglia e Sicilia). 

 

Tra le maggiori cause di aumento dei reati ambientali ci sono i fenomeni corruttivi: non a caso, sul fatturato dell´ecomafia, gli appalti pubblici hanno visto crescere il loro peso fino a 7,9 miliardi (contro i 5 miliardi del 2013).  

 

«Gli appalti pubblici nel settore dell´ambiente sono tra quelli più esposti alla corruzione e alla criminalità organizzata», ha dichiarato il Presidente dell´A.N.AC., Raffaele Cantone, nell´intervista contenuta nel report. L´auspicio è che la nuova disciplina degli ecoreati, rilevante anche per la responsabilità amministrativa degli enti, possa rappresentare un effettivo deterrente per tali illeciti.