Pubblicato l’Exporting Corruption Progress Report 2015

Venti dei quarantuno Paesi aderenti alla Convenzione anticorruzione OCSE non hanno assolto, negli ultimi quattro anni, ai loro obblighi di indagine e persecuzione dei casi di corruzione internazionale, contravvenendo agli impegni assunti.

 

Questi i risultati dell´undicesima edizione del report annuale di Transparency International  sui progressi compiuti nell´applicazione della Convenzione OCSE, pubblicato sul sito web dell´associazione il 20 agosto u.s.

 

A distanza di sedici anni dall´entrata in vigore della normativa pattizia, solo quattro Paesi (Germania, Svizzera, Regno Unito e Stati Uniti) conducono indagini e contrastano in maniera efficace le società che corrompono funzionari pubblici stranieri.

 

Sei membri, tra cui l´Italia, applicano gli obblighi in maniera discreta, mentre altri nove in modo limitato. I restanti venti paiono inerti rispetto al problema rappresentato dalle pratiche corruttive al di fuori dei propri confini nazionali ed un solo Stato, l´Argentina, ha addirittura ridotto il livello di enforcement della Convenzione rispetto all´anno precedente.

 

Il nostro Paese, nonostante l´approvazione della legge 69/2015 (v. nota AODV231), che ha inasprito le pene per i reati contro la PA, si colloca soltanto ad un livello di moderate enforcement della Convenzione.

 

La disciplina della prescrizione di tali fattispecie non risulta, infatti, ancora soddisfacente. Solo due i processi per corruzione internazionale conclusi nel 2014 con sanzioni sostanziali e tre le indagini avviate nell´anno in corso. 

 

Ad avviso di TI, i dati mostrano con chiarezza la difficoltà di portare alla luce gli episodi criminosi, soprattutto in ragione della scarsa protezione riservata ai whistleblowers, che non incoraggia a segnalare le vicende rilevanti. 

 

Le raccomandazioni formulate riguardano pertanto la necessità che l´Italia: 

 

  • regolamenti correttamente il fenomeno del whistleblowing sia nel settore pubblico che in quello privato; 
  • riveda i casi e termini di sospensione ed interruzione della prescrizione delle fattispecie contro la corruzione; 
  • incrementi la qualità e l´efficienza dell´assistenza legale offerta per il recupero del profitto del reato; 
  • affidi all´A.N.AC. l´ulteriore compito di coordinare le attività di prevenzione e indagine dei fenomeni corruttivi.