Milano, si alza lo spread tra reati presupposto e processi a carico degli enti

La Procura di Milano ha pubblicato il Bilancio di responsabilità sociale 2014/2015, che sintetizza le attività svolte dai sette principali Dipartimenti in cui è organizzata (I. Criminalità economica; II. Reati contro la PA; III. Reati in danno di minori e fasce deboli; IV. Terrorismo, eversione ed attività connesse, criminalità informatica; V. Direzione Distrettuale Antimafia; VI. Infortuni sul lavoro e malattie professionali; VII. Estorsioni, rapine, armi, prostituzione). 

 

Il Bilancio si propone, da un lato, di illustrare l´attività svolta, evidenziando scelte organizzative, risorse utilizzate, problemi insorti e risultati raggiunti; dall´altro, di indicare le strategie di miglioramento per il futuro, nel quadro di un processo di trasparenza. 

 

Con specifico riferimento all´ambito della responsabilità delle persone giuridiche ex D. Lgs. 231/2001, il documento dà atto di 33 nuove iscrizioni nel corso del 2015: tra queste, però, soltanto 8 sono ad iniziativa del I Dipartimento (Criminalità economica), che dovrebbe rappresentare il motore di tali procedimenti. In particolare, la Procura sottolinea che 8 iscrizioni a carico di enti, a fronte di 78 procedimenti relativi a persone fisiche per reati presupposto del catalogo di cui al Decreto 231, costituiscono un segnale allarmante. «E´ di tutta evidenza - si legge nel documento - la gravità e la conseguente preoccupazione che deriva dall´aumento dello spread tra reati presupposti ed iscrizioni che in alcuni casi sfiora il 90%»

 

Poiché la Procura milanese è stata da sempre all´avanguardia nell´applicazione e implementazione della "231”, questi dati - argomenta il Procuratore Capo - «indicano il concreto rischio di un declino dell´istituto che, invece, doveva rivoluzionare e contraddistinguere il rapporto tra giurisdizione ed economia. E´ quanto mai opportuno aprire un´analisi ed un confronto su questo trend negativo dell´applicazione della responsabilità della persona giuridica dovuto a plurimi fattori quali la difficoltà nel suo accertamento, l´aumento dei soggetti processuali in procedimenti già di per sé complessi, l´aumento dei tempi processuali che genera nei procedimenti a rischio di prescrizione ed altro. Tuttavia, si resta dell´opinione che tale istituto sia centrale e attuale nel definire l´area del contrasto alla criminalità economica che spesso si caratterizza per essere motivata unicamente dall´interesse delle società»

 

In tale contesto, spicca il dato positivo rappresentato dalla sicurezza sul lavoro. Secondo la Procura di Milano, infatti, il numero decrescente di infortuni mortali è conseguenza sia della «costante e progressiva politica di rigore, adottata nell´ambito del VI Dipartimento in materia», sia dell´esercizio dell´azione amministrativa - ai sensi della "231” - «in casi gravi e specifici (come: risparmi di spesa derivanti da omesso adeguamento delle apparecchiature e macchinari ai requisiti di sicurezza previsti dal D.L.vo 81/2008; da subappalti, specie nel settore edilizia e per la formazione ed informazione dei lavoratori)»