Rating di legalità, le osservazioni di Confindustria

La consultazione pubblica per la parziale riforma del Regolamento in materia di rating di legalità, avviata dall´Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, si è conclusa lo scorso 5 novembre. E nell´ultimo giorno utile per l´invio dei contributi ha visto anche la partecipazione di Confindustria, che ha presentato le proprie osservazioni discutendo la bozza proposta dall´Antitrust e suggerendo alcune modifiche per promuovere lo strumento del rating e valorizzarne le potenzialità. 

 

Tra gli interventi, si segnala la richiesta di eliminare dal nuovo schema di Regolamento la previsione secondo cui un campione rappresentativo, pari al 10% delle imprese in possesso del rating, dovrebbe ogni anno essere soggetto a verifiche di regolarità fiscale e contributiva da parte della Guardia di Finanza. Si tratta di una disposizione che, secondo Confindustria, si pone in contrasto con il principio di razionalizzazione dei controlli sulle imprese, affermato in numerosi recenti interventi normativi, e che inoltre rischia di disincentivare il ricorso al rating

 

Così come "penalizzante” è il fatto che, tra i requisiti per l´attribuzione del bollino blu, si preveda l´assenza di misure di prevenzione, di misure cautelari e di provvedimenti di condanna anche per «tutte le persone fisiche, figure apicali dell´impresa [...] la cui carica e/o posizione è cessata nell´anno precedente la richiesta di rating». Tale estensione rischierebbe infatti di danneggiare proprio le imprese che, attraverso l´interruzione del rapporto di lavoro, hanno preso netta posizione nei confronti di ex dipendenti responsabili dei reati rilevanti ai fini dell´accesso al rating, ovvero di condotte non conformi alle regole aziendali. 

 

L´Associazione degli industriali coglie infine l´occasione per evidenziare la natura premiale dello strumento, proponendo all´Autorità di esonerare le imprese titolari del rating dall´obbligo di dimostrare i requisiti di ordine morale, nell´ambito delle procedure di affidamento dei contratti pubblici.