Sicurezza sul lavoro: datore responsabile per la mancata consegna del materiale antinfortunistico
Se intende liberarsi da
responsabilità penali, l’Amministratore Unico di una cooperativa deve addurre
al ricorso tutti gli elementi utili a dimostrare l’asserita struttura complessa
dell’ente e l'assegnazione del ruolo di datore di lavoro a un soggetto terzo:
nello specifico, il direttore di filiale.
Lo ha affermato la Cassazione nella sentenza 8404/2018, depositata lo scorso 21 febbraio, affrontando il caso di un
amministratore condannato a pagare 2mila euro di ammenda per non aver fornito
ad un proprio lavoratore le scarpe antinfortunistiche (ex articolo
18, comma 1, lettera d, del D.Lgs. 81/2008).
Richiamando la definizione
normativa di "datore di lavoro”, inteso quale «il soggetto titolare del
rapporto di lavoro con il lavoratore o, comunque, il soggetto che, secondo il
tipo e l’assetto dell’organizzazione nel cui ambito il lavoratore presta la
propria attività, ha la responsabilità dell’organizzazione stessa o dell’unità
produttiva in quanto esercita i poteri decisionali e di spesa», gli
Ermellini hanno escluso che questa figura potesse tuttavia riconoscersi nel
responsabile di filiale, per le funzioni esercitate e descritte nel ricorso di
parte (e l'assenza di un'effettiva delega scritta).
Nella circostanza in esame, inoltre, l'imputato ha fornito alla polizia giudiziaria «un verbale di consegna delle scarpe al lavoratore il quale poi ha disconosciuto la sottoscrizione apposta in calce allo stesso verbale». Secondo la Corte, il giudice di merito ha quindi correttamente «ritenuto che tale condotta abbia avuto l'obiettivo di sviare gli accertamenti».