Il sistema del “rating reputazionale” non lede la normativa sulla privacy

Con sentenza n. 5715/2018 del 4 aprile 2018, il Tribunale Civile di Roma ha parzialmente accolto il ricorso di un’associazione proprietaria di una "infrastruttura immateriale per la qualificazione professionale” dopo che il Garante per la Protezione dei dati personali le aveva inibito qualsiasi operazione di trattamento dei dati personali.

Tale infrastruttura non era altro che un sistema pensato per attribuire un "rating reputazionale”: l’associazione quantificava il...

     Il seguito è riservato ai soci: