Delegazione europea 2015 approvata dal Consiglio dei Ministri

Lo scorso 6 novembre il Consiglio dei Ministri, a seguito del parere favorevole espresso dalla Conferenza Stato-Regioni, ha promosso in via definitiva il DDL di delegazione europea 2015. Il disegno di legge delega il Governo, in alcuni casi con indicazione di criteri specifici, a recepire otto direttive comunitarie e adeguare la normativa nazionale alle disposizioni di sei regolamenti europei. Si tratta di provvedimenti destinati ad integrare l’ordinamento o a disciplinare ex novo aspetti estremamente differenziati: dai diritti d’autore sulle opere musicali per l’uso online nel mercato interno, fino alla prevenzione dell’uso del sistema finanziario a fini di riciclaggio o finanziamento del terrorismo.

 

Questi i principali atti europei per i quali è conferita delega legislativa:

     
  • direttiva 2015/565, per quanto riguarda determinate prescrizioni tecniche relative alla codifica di tessuti e cellule umani (termine di recepimento 29 ottobre 2016);
  • direttiva 2014/26, sulla gestione collettiva dei diritti d’autore e dei diritti connessi e sulla concessione di licenze multi-territoriali per i diritti su opere musicali per l’uso online nel mercato interno (termine di recepimento 10 aprile 2016);
  • direttiva 2014/92, sulla comparabilità delle spese relative al conto di pagamento, sul trasferimento del conto di pagamento e sull’accesso al conto di pagamento con caratteristiche di base (termine di recepimento 18 settembre 2016);
  • direttiva 2015/637, sulle misure di coordinamento e cooperazione per facilitare la tutela consolare dei cittadini dell´Unione non rappresentati nei paesi terzi;
  • direttiva 2015/652, che stabilisce i metodi di calcolo e gli obblighi di comunicazione relativamente alla qualità della benzina e del combustibile diesel (termine di recepimento 21 aprile 2017);
  • direttiva 2015/720, relativa all´utilizzo di borse di plastica in materiale leggero (termine di recepimento 27 novembre 2016);
  • direttiva 2015/849, relativa alla prevenzione dell´uso del sistema finanziario a fini di riciclaggio o finanziamento del terrorismo;
  • direttiva 2014/17, relativa ai contratti di credito ai consumatori relativi a beni immobili residenziali (termine di recepimento 21 marzo 2016).

 

Di particolare rilevanza l’atto 2015/849, la cosiddetta IV direttiva antiriciclaggio, che richiede di «fornire una gamma di sanzioni e misure amministrative a disposizione degli Stati membri, quanto meno per violazioni gravi, reiterate o sistematiche degli obblighi relativi alle misure di adeguata verifica della clientela, conservazione dei documenti, segnalazione delle operazioni sospette e controlli interni dei soggetti obbligati». Tale "gamma di sanzioni e misure”, a carico di persone fisiche e giuridiche, dovrebbe essere sufficientemente ampia da consentire agli Stati membri ed alle autorità competenti di tener conto delle differenze tra i diversi soggetti obbligati, in termini di dimensioni, caratteristiche e natura delle attività. Nel recepimento di questa direttiva, gli Stati membri devono altresì assicurare «che l´imposizione di sanzioni e misure amministrative in conformità con la stessa e di sanzioni penali in conformità con il diritto nazionale non violi il principio del ne bis in idem». Principio rispetto al quale il nostro Paese è già stato sanzionato.