Le grandi organizzazioni criminali sono riuscite a sfruttare
una situazione del tutto particolare e imprevedibile, come il lockdown, per
trarne vantaggi sul piano economico.
E’ quanto emerge dall’ultima Relazione
della Direzione Investigativa Antimafia, che
sottolinea i gravi rischi di infiltrazione mafiosa nell’economia legale e, in
particolar modo, nel settore sanitario.
A fronte della fisiologica diminuzione di alcuni reati a
causa della forzata chiusura delle attività e del blocco della mobilità si è
invece assistito all’aumento di altri delitti tipici del controllo del
territorio da parte delle consorterie (come lo spaccio di stupefacenti e il
contrabbando).
In crescita rispetto al passato anche i reati di
riciclaggio, scambio elettorale politico mafioso e corruzione.
Si tratta, sottolinea la D.I.A., di "segnali embrionali che, però, impongono alle Istituzioni di tenere alta l’attenzione soprattutto sulle possibili infiltrazioni negli Enti locali e sulle ingenti risorse destinate al rilancio dell’economia del Paese".