Il 3 dicembre scorso si è tenuto il webinar intitolato "Gli
effetti dell’entrata in vigore parziale del Codice della crisi d’impresa nonché
dei Decreti Cura Italia e Liquidità sulla compliance aziendale di cui al D.Lgs.
n. 231/2001 e sul relativo sistema di responsabilità degli Enti ai tempi
dell’emergenza Covid-19".
Dopo i saluti istituzionali di Mara Chilosi (Presidente
AODV231), l’evento è stato introdotto da Mario Casellato (Consigliere AODV231),
che ha richiamato i position papers di AODV231 e di Confindustria in relazione alle ripercussioni dell’epidemia sulla responsabilità degli enti e
sulle attività proprie dell’OdV.
L’incontro è stato moderato da Stefano Bruno (Fondatore e
Vice-Direttore, DPEI - Diritto Penale Economia Impresa) che ha individuato il
tratto comune della pluralità dei sistemi di compliance nella gestione
anticipata del rischio.
E’ dunque intervenuta Patrizia Tettamanzi (Consigliera
AODV231) sul tema "Strumenti e limiti della rilevazione tecnica della crisi
d'impresa”, fornendo una panoramica degli indici di allerta della crisi, con un focus relativo alla cosiddetta going
concern, ossia la continuità aziendale su cui si fonda il Codice della crisi.
Ai "Rapporti e interferenze tra la nuova disciplina degli
assetti organizzativi, amministrativi, contabili del codice civile e i Modelli
ai sensi del D.Lgs. n. 231/2001” è stato dedicato l’intervento di Andrea Lolli (Associato
di Diritto Fallimentare, Università degli Studi di Ferrara). Nel corso della
relazione è stata prospettata l’ipotesi che il Modello ricavabile dagli assetti
organizzativi adeguati per la prevenzione della crisi ex art. 2086 c.c. (norma
attualmente già vigente nell’ordinamento) sia stato concepito dal legislatore nell'ottica di allargare la sfera di
responsabilità dei soggetti coinvolti nel dissesto piuttosto che, al pari del
MOG, come strumento per escludere la responsabilità.
A seguire è intervenuto Gino Bottiglioni (Penalista, Studio
Legale BRB), che ha affrontato la questione de "L’implementazione della
compliance 231 per la prudente e responsabile gestione dei rischi di reato
allocati nell’erogazione del credito (garantito) a favore delle imprese”. Dopo
aver valorizzato la particolare rilevanza assunta dalla tematica durante il
periodo di emergenza sanitaria in atto, il relatore ha approfondito le ricadute
penalistiche dell'utilizzo distorto degli strumenti di accesso al credito
pensati dal legislatore per contenere la crisi. Si è inoltre posto l'accento
sull’opportunità di verifica da parte dell'OdV circa la correttezza procedurale
dei finanziamenti ottenuti dalla società al fine di ripristinare la liquidità,
con l’accortezza di escludere qualsiasi
sindacato di merito circa le scelte del management.
L’ultimo intervento è stato tenuto da Daniele Vicoli
(Associato di Diritto Processuale Penale, Alma Mater Studiorum Università di
Bologna), con una relazione dal titolo "Adempimenti fiscali e cooperative tax
compliance per la neutralizzazione dei reati presupposto di cui all’art. 25
quinquiesdecies”. In tale occasione è stata approfondita l’introduzione di
alcuni reati tributari nel catalogo 231 e la cooperative tax compliance,
evidenziandone la finalità preventiva. Con riguardo a quest'ultima è stata
operata una summa divisio sul piano temporale tra ipotesi ex ante, ovvero
strumenti di compliance che orientano l’operatore economico alla corretta
applicazione ed interpretazione della normativa tributaria, e ipotesi ex post che consentono al contribuente di
"sanare” una precedente situazione di non conformità mediante strumenti di
adempimento spontaneo degli obblighi tributari.
A seguire, la discussione e le conclusioni del moderatore.